Si rappresenta lo stato dell’arte circa le tematiche della Cassa, che si dibatte ormai da lungo tempo in una precaria situazione economico-finanziaria, è fatto obbligo precisare:

A) Quadro normativo

Le giustificazioni normative, condivise dallo stesso Mipaaf (nota 25/11/2013), sono:

  1. la legge 135/2012 al art. 23 quater, al punto 2 dispone che le funzioni attribuite agli enti (UNIRE/ASSI) di cui al comma 1 della normativa vigente continueranno ad essere esercitate;
  2. lo Statuto UNIRE prevedeva tra i propri compiti quello di promuovere iniziative previdenziali e assistenziali a favore di categorie di lavoratori dell’ippica (Art. 2, comma 1, lettera m);
  3. il DPR 169/1998 art. 12, comma 2, lettera c, ed il D.Lgs. n. 449/1999 art. 2 comma 2 consacrano la sostenibilità dell’intervento a sostegno della Cassa.

B)   Operatività

Le modalità operative attuate da UNIRE/ASSI e ora dal Mipaaf erano e sono:

  1. le delibere UNIRE/ASSI richiamavano e/o sostenevano l’obbligatorietà della contribuzione in favore della Cassa;
  2. il cap. 2290, contenuto nel D.I. del 31/01/2013 sottoscritto dal Mipaaf e dal MEF, prevedeva lo stanziamento di euro 3.000.000 in favore dei Fondi Assistenza Settore Ippico, e non già a Fondi di previdenza complementare;
  3. il Mipaaf inviava 2 decreti di liquidazione a UCB che li restituiva non registrati con osservazioni riguardanti:
  • Il mancato rispetto del principio sancito dall’art. 26 del D.L. 33/2013 sulla pubblicità dei criteri a cui devono attenersi le PP.AA. (Mipaaf) allorché elargiscono contributi pubblici;
  • La “dubbia” legittimità della contribuzione in quanto si utilizzerebbero Fondi pubblici per il pagamento di forme previdenziali ed Assistenziali a favore di privati cittadini;

4. i decreti che il Mipaaf ora emette richiamano il disposto del D.Lgs. 449/1999 che comprende e consacra i compiti

istituzionali dell’UNIRE tra cui quindi il sostegno alla Cassa.

Si ritiene pertanto che i contributi in questione siano legittimi e obbligatoriamente dovuti di fronte alla disciplina sopra descritta che continua a regolamentare il settore ippico. Il Mipaaf fino ad ora ha sostenuto a proprio conforto la carenza di liquidità, parola magica ma priva di riscontri, se è vero come è vero, che per altre categorie i fondi si sono trovati.

Qualora qualcuno fosse a conoscenza di fatti reali, sconosciuti alla Cassa, è invitato a darne comunicazione, dato che in gioco c’è la sussistenza di anziati privi e/o privati di tutela.

Grazie.

 

Milano, 28 giugno 2016